Dagli 8OO ai
1OOO metri IL CARPINO
NERO
(Ostrya
carpinifolia) Famiglia delle CORYLACEAE
E’ un albero di
medie dimensioni, si adatta bene a qualsiasi tipo di
suolo.
Alto fino a 2° m.
con tronco dritto di colore bruno.
La sua corteccia è
liscia e rossastra ornata di lenticelle biancastre trasversali, da
giovane, poi col tempo diventa rosso/nerastro.
I frutti sono a
forma di cono, di colore bianco
Ha le foglie di
forma ovale acuminate all’apice con doppia dentatura ai margini
.
I fiori compaiono
prima delle foglie, i maschili sono lunghi e penduli, i femminili corti e
tozzi. Il suo legno è utilizzato come legna da
ardere.. IL
CERRO
(Quercus cerris
) Famiglia delle CUPULIFERE
Il fusto può
raggiungere l’eccezionale altezza di 35 m. e un diametro di 2 m, è poco
ramificato
Ha una chioma
globosa e allungata.
Le foglie caduche
,sono profondamente lobate con lobi appuntiti.
I frutti sono delle
grosse ghiande sormontate da una grossa cupola, con squame lunghe e
ricurve.
L’apparato radicale
è robustissimo e profondo.
Il legno veniva
usato per costruire botti, non ha particolari utilizzazioni in
falegnameria , è invece un buon combustibile.
La sua corteccia è
ricchissima di tannino, viene usata nelle concerie, nella fabbricazione di
vernici e nella medicina..
.Un vecchio detto
dei nostri nonni così recitava : "Legno di cerro, farina di grano, sono la fortuna del
cristiano” LA QUERCIA
(Quercus pubescens
Willd) Fam. CUPOLIFERE
Per la sua struttura
robusta e regale era ritenuta come simbolo di forza / saggezza e
potere.
Può raggiungere
anche 1000 anni.
La sua chioma è
larga e arrotondata.
Il sistema radiale è
molto profondo adatto a consolidare terreni instabili.
La foglia è oblata e
oblunga con lobi separati da insenatura poco profonda e anche se
secca
rimane sul
ramo fino all’arrivo di quella nuova.
I frutti sono acheni
detti “GHIANDE” raggruppati a 3/4 con un breve picciolo sormontati da una
cupola scagliosa.
Si adatta ai terreni
più poveri , vive nei boschi insieme al cerro e al
castagno. Le sue
fronde erano adoperate dai romani per incoronare i condottieri vincitori,
oggi invece vengono usate per le corone dei
caduti.
Una delle nostre frazioni “CERQUA”=”QUERCIA” è stata chiamata così,
perché tanti anni fa in Loco, ve ne era una enorme pianta. Nei boschi
che si trovano lungo la strada statale 471 di Leonessa dopo il centro
abitato di Favischio vi sono tantissimi esemplari di questa pianta.
L’ORNIELLO
(Frassinus ornus)
Famiglia delle OLIACEAE.
E’ un piccolo albero
alto fino a 1O m. con diametro di circa 5O cm.
La sua chioma è
ampia e arrotondata.
La sua corteccia è
grigia e liscia.
I fiori, raccolti in
pannocchie bianche fioriscono in aprile/giugno.
Le foglie opposte
imparipennate, le gemme sono pelose.
Il frutto è una samara bislunga lanceolata.
Il legno è
resistente ed elastico e viene utilizzato per manici o per sostenere le
viti.
L’ACERO
(Acer Pseudoplatanus)
Famiglia delle SAQUIDACEAE
Grande pianta di
profondo apparato radicale.
Il fusto può
raggiungere fino a 40m. di altezza.
Le foglie hanno
cinque lobi, e sono lucide nella parte superiore.
Il frutto è una
samara accoppiata a due a due, con ali larghe fino a 2 mm.
La chioma è grande e
bislunga.
Il legno è
bianco/avorio impiegato per mobili, eliche di aereo e calci di fucile.
Si trova spesso con
il Faggio e il Frassino.
In autunno le
sue foglie assumono un caratteristico colore rosso sangue.
Dai 1OOO ai 16OO
metri IL FAGGIO
(Fagus
Selvatica) Famiglia delle CUPULIFEREAE.
Albero di grandi
dimensioni
Il suo fusto può
superare anche i 35 m .con un diametro superiore ai 2 m.
Ha una grande chioma
rotonda, foglie oblunghe, acute e lucide.
Il frutto detto
fagiola, è contenuto in un piccolo riccio, come nel castagno, quando è
maturo si apre in quattro valve.
Il legno di faggio,
molto duro, viene impiegato per mobili e traverse
ferroviarie.
IL
CASTAGNO
(Castanea Sativa
Mill) Famiglia delle CUPULIFERAE.
Grande albero,
ha un fusto e un apparato radicale molto
robusto.
Ha delle
grandi foglie lanceolate seghettate.
Il frutto, la
“castagna”, è globoso schiacciato contenuto in un involucro a quattro
valve irto di aculei detto “riccio” è ricco di proteine amidi e zuccheri,
matura in ottobre.
Per gli abitanti di
Favischio, la castagna è stata per decenni l’elemento base della sua
economia.
Si mangiava
arrostita o lessata quando era fresca , oppure si faceva seccare e con la
farina si preparavano una grande varietà di dolci.
Il legno è
resistente, durevole e adatto alla costruzione di mobili e
infissi. Nel
territorio di Favischio, nella località Colle di Gigi a 2 Km da Posta
sulla strada statale 471 per Leonessa, in un bellissimo castagneto, si
trova un raro esemplare di castagno di circa 4OO anni, di proprietà
della scrivente. Per saperne di più cliccare su “albero monumentale”nel
sito
http://www.favischio.it/ IL
CORNIOLO (Cornus Mas L.)
Della famiglia delle CORNACEAE A Favischio
detto “CRUGNALE”
Il suo arbusto è caducifoglio,
molto ramificato alto circa 1,5/5 m. Le foglie sono lunghe circa 1O cm.
opposte, spicciolate ovali con nervature convergenti verso la punta. I
fiori sono molto piccoli , di colore giallo, fioriscono in
febbraio/marzo, prima che compaiano le foglie. Il frutto matura in
settembre, è una drupa ovoidale di circa 2 cm, all’inizio è
verde, quando matura è rosso scuro. Questo frutto può
essere usato per fare delle ottime marmellate, liquori, dolci e
salse. Si può usare sotto alcool come le ciliegie o in salamoia come le
olive. Cresce in terreni sassosi, soprattutto su fondo
calcareo. Il suo legno durissimo, molto resistente, veniva usato
dai nostri nonni per costruire attrezzi agricoli come : aratri,
erpici, e doghe di botte.
Nel nostro territorio, vi sono molti cespugli di “crugnali”
anche vicino il centro abitato, sulla strada che porta al mulino.
IL NOCCIOLO O
AVELLANO (Corylus
avellano L.) E’ un arbusto comune nei boschi freschi e profondi, alto
dai 5 ai 1O metri, molto ramificato sin dalla base.I fiori maschili in
amenti penduli giallastri, sono presenti dall’inverno fino a marzo,
crescono prima delle foglie.I frutti detti “nocciole” sono circondati da
un involucro fogliaceo, sono grossi acheni globosi , solitari o a
gruppi.Maturano a settembre,vengono adoperate per preparare dolci e
biscotti, ai quali conferiscono non solo aroma e sapore, ma
anche un
grande apporto energetico.Costituiscono cibo per i piccoli roditori dei
boschi, che nel nostro territorio sono tantissimi.Le foglie sono cordate,
doppiamente seghettate acuminate, pubescenti.
E’ ampiamente presente sui monti di
Favischio e dintorni, basta fare una passeggiata attraversando
il Tascino , e salire verso la grotta di S: Giuseppe per trovarsi
immersi in vasti boschi di nocciole. Il suo legno
duro e pieghevole, è usato per lavori di intarsio. I suoi rami
molto flessibili, venivano intrecciati dai nostri nonni per costruire
cesti.. I nostri pastori quando partivano con le
greggi, verso la campagne romana, nel periodo della transumanza, si
costruivano il bastone che li aiutava durante il viaggio, con il legno di
nocciolo o avellano.
...rinnovato hanno verga d’avellano
e
vanno pel tratturo antico al piano
come
per un erbal fiume silente
sulle vestigia degli antichi padri...
IL GINEPRO
NANO (Luniperus Communis) della famiglia delle cupressaceae E’ un
albero sempre verde molto presente sulle nostre montagne, cresce fino a
2OOO metri slm E’ una pianta che si sviluppa formando dei cespuglietti
alti da terra 6/ 7 cm. Nei terreni magri ha la forma di cespuglio,
invece nelle vallate ha l’aspetto di un piccolo alberello. Le foglie
aghiformi, appuntite disposte a tre a tre, sono solcate da una linea
chiara nella parte superiore I fiori sono di colore giallo/verdastro,
disposti vicino l’ascella fogliare. Fioriscono in primavera. I
frutti detti “coccole” impiegano ben tre anni per maturare, il primo
anno sono verdi il secondo anno, nere/bluastre Le bacche a Favischio
si raccoglievano in autunno inoltrato, venivano fatte essiccare, poi
se ne metteva un cucchiaio precedentemente pestate, in infusione in
una tazza d’acqua per 5 minuti. Veniva usato come digestivo e contro il
bruciore di stomaco. Si usano per aromatizzare la selvaggina ,
per produrre liquori (GIN) e per fare infusi medicinali IL PRUNIOLO
SELVATICO
(PRUNUS SPINOSA L) A Favischio ”SPROILLO”
Si trova
particolarmente al margine dei campi, nelle siepi, e nei pascoli
abbandonati.
Predilige suoli
ricchi di sali nutritivi piuttosto profondi esposti al sole che si
riscaldano tantissimo durante l’estate.
Spesso lo troviamo
insieme a varie specie di rose ,con il crispino e la ginestra
tubercolosa.
E’ un arbusto a
fogliame caduco, alto 1/3 m., la corteccia è quasi nera, sui
rami più lunghi,quelli inferiori, vi sono dei rametti spinosi.
I fiori isolati su
corti rami recanti foglie squamiformi, si sviluppano molto prima delle
foglie
I fiori , a breve
peduncolo hanno un calice lungo 1/2mm. e i petali di 5/6 mm, fioriscono a
marzo/aprile..
Il frutto è di forma
sferica di 1O/15mm. è coperto da una patina blù , e a maturazione completa
quasi nera, di sapore molto acido.
I frutti contengono
una forte quantità di tannino, e sono buoni solo a totale
maturazione. Con
essi si può fare un ottimo liquore digestivo.
L’UVA
URSINA
(UVA SPINA) Della
famiglia delle SASSIFRAGACEAE
E’ una
pianta in via di estinzione, nel territorio di Favischio se ne
trova qualche raro esemplare alla CERASA e a SANTOGNA.
Vive al
margine del bosco, su un suolo poco compatto, argilloso o detritico
ricco di sali nutritizi spesso contenente carbonati.
Predilige ambienti
umidi ma sopporta bene anche l’esposizione a pieno sole.
Riccamente
ramificato, è provvisto di robuste spine
Il frutto è una
bacca polisperma, di consistenza molle di colore verde chiaro o giallo,
sull’apice si trova il residuo secco del calice.
La buccia è
trasparente e lascia intravedere i semi e la
polpa.
I semi hanno un
involucro gelatinoso
Fiorisce in
aprile/maggio, il frutto si matura in luglio/agosto.,è ricchissimo di
vitamina C, di acidi citrico e tartarico, di fibre, di fosforo e
calcio. IL SAMBUCO
(Sambucus nigra)
Della famiglia delle CAPRIFOLIACEAE
Cresce nei
boschi, lungo le siepi, predilige suoli umidi..
A Favischio lo
troviamo specialmente lungo gli argini del tascino, si presenta come un
piccolo alberello.
Fiorisce da aprile a
luglio i suoi fiori sono bianchi e profumati , i frutti sono piccole
bacche nere. Le nostre nonne li raccoglievano il giorno di San
Giovanni, li facevano essiccare e li adoperavano per la cura di alcune
malattie della pelle
Dai 13OO ai 15OO
metri IL TASSO
(Taxus bacata) della
famiglia delle TAXACEAE.
Detto l’albero della
morte perché tossico in ogni sua parte.
E’ una delle
piante più longeve, può raggiungere anche 2OOO anni di
età.
Il suo tronco è
breve e irregolare, di colore
bruno/rossastro/violetto.
I suoi rami sono
sottili e crescono nella parte più alta dell’albero.
Le foglie sono
aghiformi piatte, non pungenti , sono larghe da 1 a 3 m., la parte
superiore è verde scuro lucente, quella inferiore è più chiara e
opaca.
I fiori sono di 2
tipi: maschili e femminili i primi sono riuniti in infiorescenze globose i
secondi sono solitari .
Produce falsi frutti
rossi e zuccherini che circondano per metà il seme, la cui polpa è
velenosa. Il principio tossico è la TASSINA
L’AGRIFOGLIO
(Ilex aquifolium)
Della famiglia delle AQUIFOLIACEAE
Pianta arborea
sempre verde con foglie coriacee, lucide spinose,sono semplici e
bifacciali di verde intenso nella parte superiore più chiare in quella
inferiore.
I suoi frutti sono
delle drupe di colore rosso vivo, la loro maturazione avviene in inverno
Queste contengono un glucoside molto velenoso e se ingerite provocano
gravi intossicazioni..I fiori sono unisessuali bianchi e profumati,molto
piccoli; fioriscono in aprile/maggio.
Dalla sua corteccia
si estrae una sostanza vischiosa chiamata appunto vischio
.
Le sue bacche
attirano numerosi uccelli, ma sono velenosi per l’uomo.
L’agrifoglio viene
utilizzato per le decorazioni natalizie
Il suo legno è duro
e compatto, molto apprezzato per lavori di ebanisteria e per sculture.
( pianta protetta
da legge regionale) IL SORBO
(dai caratteristici
frutti rossi) LO SCOTANO
(Famiglia
Anacardiaceae)
Utilizzato dalle nostre nonne per tingere la lana.
A volte è disteso a
terra, oppure un alberello eretto che vegeta lungo i pendii rocciosi e
vicino i ruscelli delle nostre
montagne.
Le sue fioriture
sono piumose e in autunno il suo aspetto è caratterizzato da sgargianti
colori arancio/rossastro.
Questo arbusto è
assai ricercato per la concia delle pelli, ricco di trementina e
tannino. IL GUANO
(Isatis tinctoria
L.) Famiglia CRUCIFARAE
Pianta che cresce
lungo terreni umidi e rocciosi.
Veniva utilizzato
dalle nostre nonne per tingere la lana di azzurro/indaco e come foraggio
per il bestiame
Pianta erbacea
bienne, sparsamente pelosa. Caratterizzata da un fusto alto fino a 120 cm.
In alto è ramificato
con foglie astate di colore verde scuro.
I fiori compaiono a
maggio/luglio di colore giallo intenso riuniti in densi recenni
terminali.
I frutti sono
siliquette pendule oblunghe
IL PINO NERO
(pinus austriaca
Hoess)
Pianta di
medie dimensioni .
Le foglie sono
costituite da aghi rigidi, lunghi 10 cm. Riuniti due a
due.
I frutti dette
“pigne” di colore bruno, coniche, lunghe 5/7 cm.
Maturano in due
anni.
La chioma è scura
ovoide schiacciata alla base.
E’ una pianta
rustica si adatta a tutti i terreni anche poveri
In Italia sono state
effettuate grandi opere di rimboschimento negli anni
50/60.
Nella seconda metà degli anni Trenta,
questo albero è stato adoperato dal Fascismo per realizzare la
scritta “DUX” sulla sommità del MONTE GIANO, Antrodoco come
omaggio per la proclamazione dell’impero avvenuta in data 9 maggio
1936
Nel territorio di Favischio, sono presenti
numerosi rimboschimenti di PINO NERO, promosso dall’Amministrazione
Forestale negli anni 50, ai quali partecipò la maggior parte degli
abitanti del luogo.
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