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Le frazioni di Favischio e Cerqua, sono due delle dieci frazioni del Comune di Posta.

Sono attraversate dalla strada 471 di Leonessa.

Sono situate ad un'altitudine di 820 m sul livello del mare.

 

Fino al 1927 appartenevano alla Regione Abruzzo ed erano provincia dell'Aquila, dal 1927 sono diventate provincia di Rieti perciò da allora appartengono alla Regione Lazio

 

Sono situate in una incantevole e incontaminata vallata straordinariamente interessante per flora,  fauna e storia pagana e Cristiana.

 

Questo territorio è ricco di cerreti, castagneti e faggeti ed è popolato da molte specie di animali leggendari come il gatto selvatico, il lupo e l'Aquila Reale

Nella Valle, a distanza di quattrocento anni, San Francesco d'Assisi e San Giuseppe da Leonessa hanno predicato e costruito Chiese

 

Le attrattive di queste zone sono gite e le lunghe passeggiate: come la gita alla Cerasa, a Rio freddo, al colle di Machielone, di Santogna (1125m slm) e al Monte Cambio (2081m slm) da dove si può ammirare la stupenda balconata di montagne che compongono la catena del monte del Terminillo (2217m slm) e la visita ai luoghi Sacri come il convento di San Francesco a Posta, la grotta di San Giuseppe sulla montagna di fronte alla frazione di Cerqua e la casa di San Giuseppe sulla montagna di Leonessa

 

Gli abitanti stabilmente residenti sono 45, ma durante l'estate avviene un vero e proprio ripopolamento e questa cifra si quadruplica.

 

All'inizio della vallata partendo da Posta, si erge imponente il Convento di S. Francesco d'Assisi del 1.300 c.a., da poco restaurato  con un portale del 500 e un campanile a Torre.

La Torre serviva anche come postazione di avvistamento per controllare quella parte di vallata

Qui il Santo fondò il primo insediamento dei Frati Minori.

 

Il territorio delle due frazioni si può identificare con la posizione di due Chiese

All'inizio del centro abitato di Cerqua si trova la Chiesa di S. Giuseppe da Leonessa del 1630 c.a, ed  alla fine della frazione di Favischio si trova la Chiesa di Santa Giusta risalente al 1380 circa

La Chiesa di Santa Giusta, era sepolcrale ed era posta su un'altura in linea d'aria corrispondente alla posizione del Convento di San Francesco.

Anch'essa perciò aveva una funzione di controllo visivo sul territorio infatti, aveva ed ha ancora, una torretta di avvistamento a pianta quadrangolare

 

Le due frazioni sono attraversate da un corso d'acqua detto “Tascino”, un'affluente di destra del fiume Velino, nel quale si getta all'altezza del comune di Posta.

 

Questo ruscello, nei secoli, è stato indispensabile per le esigenze giornaliere della popolazione.

 

L'acqua corrente serviva come rifornimento di acqua potabile e per gli usi domestici, per l'irrigazione dei campi e come abbeveratoio per gli animali, faceva inoltre muovere le macine del mulino di Favischio e quelle del mulino di Santa Lucia di Posta e dava vita ad un opificio per la lavorazione della canapa.

 

La piccola industria ad uso della popolazione locale, era situata infatti a circa 500 metri dalla sorgente, sulla riva di destra.

Il compito di lavorare la canapa era riservato alle donne, che trasformavano la pianta in filo da tessere per preparare il loro corredo.

 

Sul luogo si trova ancora una grande pietra che serviva alle lavorazioni

 
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